lunedì 17 ottobre 2016

Recensione: L'anno della lepre, di Arto Paasilinna

Buonasera a tutti! Sempre in diretta dal mio fidato nuovo telefono vi lascio la recensione di un libro letto a Settembre, prima esperienza con la letteratura scandinava, più precisamente finlandese. Curiosi? 

L'ANNO DELLA LEPRE
(Jäniksen vuosi)
Arto Paasilinna
Iperborea, 212 pagine
1975

TRAMA: Giornalista quarantenne a Helsinki, Vatanen ha raggiunto quel momento dell’esistenza in cui di colpo ci si chiede quel “ma perché” che si è cercato sempre di reprimere, nascondendo a se stessi e agli altri che quel grigiore a cui si è arrivati a furia di rinunciare ai sogni, di accettare compromessi, di rassegnarsi al logoramento delle amicizie, del lavoro, degli amori, quel qualcosa in cui siamo rimasti impigliati e in cui non ci riconosciamo, è in realtà la nostra vita. Una sera, tornando in macchina da un servizio fuori città con un amico fotografo, investe una lepre, che fugge ferita nella campagna. Vatanen scende dall'automobile, la trova, la cura e, sordo ai richiami dell’amico, sparisce con lei nei boschi intorno. Da quel momento inizia il racconto delle svariate, stravaganti, spesso esilaranti peripezie di Vatanen, trasformato in un vagabondo che parte all'avventura, on the road, un wanderer senza fretta e senza meta attraverso la società e la natura, in mezzo alle selvagge foreste del Nord e alle imprevedibili reti della burocrazia, sempre accompagnato dalla sua lepre come irrinunciabile talismano. E la sua divertente e paradossale fuga dal passato diventa un viaggio iniziatico verso la libertà, la scoperta che la vita può essere reinventata ogni momento e che, se la felicità è per natura anarchica e sovversiva, si può anche provare ad avere il coraggio di inseguirla. Un libro-culto nei paesi nordici che ha creato un genere nuovo: il romanzo umoristico-ecologico.

IL MIO PENSIERO

L'anno della lepre è un libro di un autore finlandese, Arto Paasilinna, pubblicato da Iperborea, una casa editrice che ho scoperto ultimamente specializzata in letteratura scandinava ma non solo (vi consiglio di dare un'occhiata al loro sito web con le sezioni divise per paesi!). Il romanzo è stato scritto nel 1975 ed è ambientato in Finlandia, soprattutto nelle foreste finlandesi. Parla di un uomo, un giornalista che investe una lepre in una strada in mezzo alla foresta e decide improvvisamente di rimanere con la lepre, curarla e andarsene perciò di casa rimanendo con essa nei boschi. 
Lascia così la moglie e comincia un viaggio, un'avventura, attraverso la foresta trovando dei lavori manuali di poche settimane. Il libro è molto particolare perché ogni capitolo parla di una avventura diversa che ha fatto Vatanen in questo anno, dal momento che trova la lepre fino alla fine del libro. In questo arco di tempo succedono degli episodi anche molto divertenti. In tutto ciò c'è questa lepre che lui tratta come un animale domestico alla quale però non da mai un nome. Tutte le persone che incontra sono incuriosite da questa lepre che segue Vatanen ovunque va e da questo interessamento scaturiscono molte situazioni ilari. Il punto di vista è quello di Vatanen in terza persona. Vatanen è un tipo abbastanza silenzioso, infatti i dialoghi dal suo punto di vista sono scarni. Incontra delle persone che parlano molto, come Hannikainen con le sue teorie, mentre lui è un uomo di poche parole. Nel libro non sono quasi mai presenti descrizioni fisiche dei personaggi ma si parla più della natura, del rapporto fra persone, quello che fanno nella vita e di personalità eccentriche. L'ambientazione è molto suggestiva perché siamo nelle foreste finlandesi e si va da una primavera ad un'altra primavera, quindi quest'anno comprende anche l'inverno: è bellissimo perché in inverno c'è neve ovunque, la neve comincia a cadere a fine agosto e nelle foreste invece di camminare si scia. Nell'anno in cui è ambientato il romanzo c'era ancora l'Unione Sovietica e Vatanen si ritroverà a sconfinare ed anche qui inizieranno una serie di situazioni molto divertenti. Il finale è sorprendente, non sapevo proprio cosa aspettarmi e invece i capitoli finali sono quelli che mi sono piaciuti di più, quelli con più azione, più divertentiLo stile di Paasilinna è molto semplice: il romanzo è una cronaca di fatti che accadono a Vatanen, come una serie di racconti nell'arco di un anno, in ordine cronologico, in cui i protagonisti sono lui e la sua lepre e tutte le persone che incontra. Il romanzo è un affresco della Finlandia di quel tempo, soprattutto del nord e dei boschi perché Vatanen non sopporta più di vivere in città, di vivere al sud e decide di rifugiarsi al nord e stare nella foresta da solo con la lepre o comunque con personaggi interessanti che incontra, piuttosto che stare in città a continuare il suo lavoro da giornalista che non sopportava più di fare. All'inizio del romanzo troviamo infatti una riflessione di Vatanen sul mestiere dei giornalisti in cui esprime il suo disprezzo per esso considerando tutti i giornalisti falsi. 
Vatanen aveva abbandonato il suo lavoro perché si sentiva sbagliato, sentiva che stava facendo qualcosa che lo rendeva qualcuno che non voleva essere e così ha preferito la vita selvaggia e il freddo delle foreste, la compagnia degli animali piuttosto che quella delle persone che lui riteneva false, la vita semplice che poteva fare solo stando in completa libertà. Consiglio il libro se siete incuriositi dal modo di vivere dei finlandesi. E' molto divertente e anche molto istruttivo, io non avevo mai letto un libro ambientato in Finlandia, mai letto un autore finlandese quindi sono molto contenta di questa scoperta e di aver letto questo libro. Si conoscono le abitudini dei finlandesi, l'alcool di cui fanno abuso, il cibo che mangiano, completamente diverso da quello che si mangia in Italia. Un libro abbastanza strano, diverso, non il solito romanzo, molto simpatico, soprattutto negli ultimi capitoli: con Vatanen non si scherza!

"Il chiarore notturno delle foreste innevate era di una bellezza selvaggia."


2 commenti:

  1. Che bella recensione :) io di Paasilinna ho letto solo "Il liberatore dei popoli oppressi", che ho trovato stupendo, e credo che prima o poi leggerò tutti i suoi romanzi, incluso questo :)

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    1. Grazie Gaia ^-^ Quel titolo non lo conoscevo, me lo segno! Questo è proprio carino, forse conoscendo già l'autore lo apprezzerai anche di più :)

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