martedì 7 febbraio 2017

Series in a bottle #6: Black Sails | Season 2 & 3

Buongiorno a tutti. Io ora mi troverò a fare l'ultimo esame della sessione o avrò appena finito. Incrociamo le dita e occupiamoci della recensione di una serie che adoro. Ho già parlato della prima stagione di Black Sails qui. Questo sarà un mio pensiero (adorante) sulla seconda e terza stagione, in particolar modo su quest'ultima. Causa spoiler vi sconsiglio di leggere il post (soprattutto la parte finale) se vorrete vedere questa serie!

BLACK SAILS
2014 - in corso

Black sails è un telefilm sui pirati, che vuole essere un prequel del libro L'isola del tesoro di Stevenson. È ambientato infatti nei primi decenni del diciottesimo secolo, i personaggi sono John Silver, il capitano Flint e tanti altri e la storia si svolge principalmente sull'isola libera di Nassau e sulle varie navi dei diversi equipaggi.

Ma passiamo subito a parlare della seconda stagione, che mi ha preso molto più della prima, forse perché conoscendo già i personaggi (che sono tanti e magari nella prima stagione ci si poteva perdere un po) mi sono sentita molto più partecipe delle loro vicende. La storyline principale di questa stagione è il passato del Capitano Flint: è stata una ricostruzione accurata e mai banale, che mi ha sorpreso tantissimo e ha lanciato le basi per tutto ciò che è venuto dopo. 
In questa seconda stagione c'è una crescita di tutti i personaggi incredibile: Silver si sente finalmente parte dell'equipaggio e affina sempre più le sue doti di oratore, Billy ha un ruolo importante nel difendere i propri uomini e Flint è sempre più preso dalle sue vicende personali, che ormai stanno venendo allo scoperto e che lo porteranno a dichiarare guerra all'Inghilterra insieme al Capitano Vane. Charles Vane è un altro personaggio potentissimo che, dopo l'ennesimo tradimento della sua fiducia da parte di Eleonor, prende in mano la situazione e si affianca a Flint per i loro ideali di libertà.


La terza stagione verte sul cercare di far sopravvivere Nassau come isola per uomini liberi e sulla progettazione di una guerra contro gli inglesi che se la vogliono riprendere. Con Eleonor ormai dalla parte del nemico, entrano in scena due nuovi importantissimi personaggi: il governatore Rogers, un uomo affascinante da non sottovalutare, che riesce a tenere testa ai pirati, e il Capitano Edward Teach, ossia Barbanera, un pirata nel vero senso del termine che scopriremo avere un passato in comune con Vane, che lo porterà infine ad unirsi alla lotta. Il quadro si va quindi a completare  e con tutte queste teste calde i colpi di scena non sono mancati. 
Tra battaglie navali, sotterfugi, lunghi discorsi di incoraggiamento o convincimento, onore, rispetto, duelli, tradimenti ed inganni i nostri pirati cercano di salvare il tesoro dell'Urca, la loro isola e la loro libertà. Questa serie è spettacolare per la cura con la quale si affrontano tantissimi punti: i personaggi sono delineati perfettamente, ognuno ha un suo modo di agire e di pensare e tutti si sfidano, sia mentalmente che fisicamente per far valere le proprie idee, ma sono pronti a farsi da parte e ad allearsi per un bene più grande, la loro libertà e quella dei loro uomini. In questa terza stagione viene innalzato a protagonista assoluto Long John Silver, grazie a quel genio di Billy Bones.
All'inizio della serie non avevo capito bene il ruolo di John, ma ora è tutto chiaro: questa è la sua storia, la sua biografia, inizia quando lui conosce Flint, quando lui si mette in mezzo ai pirati e da semplice ladruncolo si trasforma nel loro re. Questa serie delinea perfettamente dei veri pirati che sono fautori anche della propria morte: Charles è morto da simbolo, con un discorso ed un monito tale da aver smosso le maree, Flint accetta che il suo successore sarà Silver (e da qui si ricollega il discorso fatto da John a Madi sulla ritirata della madre per fare posto a lei). 
Odio che sia morto Vane ma il suo cenno a Billy credo sia stato il passo fondamentale dell'intera sua crescita: un pirata puro e semplice, con un ardore per la libertà non accecato da nessuna paura. In conclusione vorrei consigliare questa serie a chiunque perché non ci sono solo battaglie marine spettacolari, colpi di testa di pirati fomentati, gare di scaltrezza e tanto sesso, ma anche dialoghi talmente forti da non potersi distrarre un attimo, personaggi così veri da rimanere a bocca aperta, uomini e donne che plasmano il proprio destino e insegnamenti sulla vita dell'epoca fondamentali. E per finire un bellissima colonna sonora di Bear McCreary.


IL MIO RATING: 9.5/10

2 commenti:

  1. Davvero eccezionale, ed ora che comincia la quarta le aspettative sono alle stelle ;)

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