venerdì 3 febbraio 2017

Recensione: La pietra di Luna, di Wilkie Collins

Buongiorno amici. Oggi review fresca fresca di lettura! Strano ma vero, ho scritto la recensione il giorno dopo aver finito di leggere questo libro, una settimanella fa, spronata dalla challenge alla quale sto partecipando, la The hunting word challenge.

LA PIETRA DI LUNA
(The moonstone)
Wilkie Collins
1868
Fazi Editore, 572 pagine

"Il passato e il presente sorsero fianco a fianco in quell'istante supremo, ed il contrasto mi scosse"

La pietra di Luna di Wilkie Collins è un romanzo pubblicato a puntate nel 1868 sulla rivista di Charles Dickens, grande amico di Collins, ed è considerato il primo romanzo giallo. Io l'ho scoperto grazie alla casa editrice Fazi che sta stampando le opere di Collins con delle copertine bellissime. Da questo romanzo mi aspettavo un giallo vecchio stile e sono stata perfettamente appagata da questa lettura.
La trama ruota tutta intorno ad un diamante indiano bellissimo, chiamato la pietra di Luna, su come sia arrivato in Inghilterra e nella vita dei protagonisti, la famiglia Verinder e tutti quelli che gli ruotano intorno, e sulla sua successiva scomparsa. È perciò un giallo senza assassinio ma con un furto! La cosa interessante è il modo in cui è narrata la storia: dopo due anni dalla vicende uno dei personaggi, Franklin Blake, chiederà ad alcuni che hanno assistito a parti della storia di scrivere un resoconto per ricostruirla tutta. Il romanzo è perciò a più voci e lo stile di Collins si adatta ai diversi narratori: interessante Betteredge, divertente la signorina Clack, noioso e fortunatamente breve l'avvocato Bruff e incalzante il susseguirsi finale di voci differenti, nelle quali troviamo finalmente anche il sergente Cuff, omino intelligente appassionato di rose.
Tutti i personaggi sono caratterizzati molto bene, sia fisicamente che caratterialmente. I miei preferiti sono il vecchio maggiordomo Betteredge, con il suo Robinson Crusoe (che mi ha fatto venire voglia di leggere) e la sua fedeltà, ed il sergente Cuff, scaltro ma umile. Anche se il personaggio più divertente è sicuramente la signorina Clack con la sua irreprensibile fede e la sua instancabile opera di conversione a suon di opuscoli, tirati fuori appena sente una bestemmia, e libri cristiani collocati in ogni angolo delle case.
Questo romanzo è veramente godibile se vi piacciono le atmosfere ottocentesche, i lunghi discorsi per venire a capo di qualcosa, la campagna e le famiglie inglesi e non siete mai stanchi delle convenzioni sociali dell'epoca. Un giallo ben costruito con tanti personaggi interessanti ed una trama che si snoda piano ma ineccepibile. A me personalmente è piaciuto tanto perché amo tutto ciò che riguarda l'ottocento, soprattutto se scritto direttamente nell'ottocento.

"Potrò vivere abbastanza per vedere una felicità di altri che è opera mia; un amore rinato che ho fatto ritornare io? O morte pietosa! Lascia che io lo veda, prima che le tue braccia mi avvolgano, prima che la tua voce mi sussurri: riposa finalmente!"

Il mio rating: 4.5/5

2 commenti:

  1. mi segno il titolo :) io di Wilkie Collins ho preso di recente La donna in bianco ma non l'ho ancora letto ^^

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    1. La donna in bianco anche mi ispira! Dopo questo libro continuerò sicuramente a leggere quest'autore ;)

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